Ci poniamo spesso la domanda se la prostatite possa ridurre la fertilità nell’uomo.
ma quali sono i meccanismi che potrebbero incidere negativamente sulla qualità dello sperma durante una infezione della ghiandola prostatica?
Sappiamo che durante un’infezione del tratto genitale maschile vi è una riduzione delle secrezioni della prostata e che l’infiammazione stessa è collegata a un calo della concentrazione di acido citrico , alfa glicosidasi, secrezioni di zinco e fruttosio a livello del secreto prostatico e delle vescicole seminali con chiare ripercussioni sull’attività enzimatica e quindi sulla mobilità degli spermatozoi.
Ci sono inoltre delle molecole che sono rilasciate durante l’infiammazione tissutale chiamate citochine che possono ridurre il numero e la mobilità degli spermatozoi creando anche chiaramente un aumento dello stress ossidativo.
I radicali liberi dell’ossigeno che provengono principalmente dai leucociti, le cellule immunitarie che intervengono durante i processi infettivi, possono alterare la mobilità dello spermatozoo e creare addirittura delle alterazioni strutturali nel patrimonio genetico e quindi nel potere funzionale.
Ci sono delle teorie non ancora ben confermate dove si ipotizza la produzione di anticorpi anti spermatozoo in conseguenza a forme di prostatite cronica.
Per quanto riguarda gli effetti indotti da alcuni agenti patogeni responsabili di infezioni del tratto urinario genitale dell’uomo è ormai dimostrato che l’infezione da Escherichia coli inibisce la mobilità e la vitalità dello spermatozoo portando danni diretti sulla morfologia spermatica. Anche alla Chlamydia è associato a una ridotta mobilità dello spermatozoo e a una ridotta concentrazione e morfologia dello spermatozoo stesso.
Ultimi studi hanno segnalato come alte incidenze di papilloma virus umano che riconosciamo con la sigla HPV può indurre quadri di infertilità maschile.
Questi studi ci obbligano a non trascurare mai la presenza di eventuali infezioni nelle vie seminali nell’uomo infertilo o sub fertile.
Il paziente deve rivolgersi allo specialista di riferimento in questo caso un andrologo esperto in seminologia e in fisiopatologia della riproduzione umana per gestire insieme un percorso diagnostico e terapeutico .