L’ultimo congresso nazionale della società italiana di andrologia è stata anche l’occasione per rivedere le giuste indicazioni delle nuove linee terapeutiche in andrologia e verifiche inviare le percentuali di successo delle nuove terapie.
Per quanto riguarda il trattamento dell’induratio penis plastica o morbo di La Peyronie una delle terapie proposte di tipo non chirurgico è l’utilizzo di una collagenasi del Clostridium Histolitico che prende il nome commerciale di Xyapex.
Questa molecola sembra in grado di ammorbidire la placca consentendo quindi una riduzione della curvatura del pene.
Ma vediamo in dettaglio quali sono le giuste indicazioni, quali sono i pazienti che non devono essere trattati e quali sono anche i possibili effetti collaterali.
La terapia attualmente vedi indicazioni delle placche di induratio penis plastica a localizzazione dorsale e laterale con un’angolatura che va dai 30°a non più di 90°.
Chiaramente parliamo di malattia stabilizzata.
Il trattamento deve essere eseguito da personale altamente addestrato ed esperto in patologia andrologica.
Devono essere esclusi i casi di placche a localizzazione ventrale, i casi con placche ad angolatura superiore 90° e le forme cosiddette a Clessidra.
Tra gli effetti collaterali dobbiamo ricordare sicuramente l’ematoma che insorge quasi sempre nel punto di iniezione della molecola, raramente la rottura dei corpi cavernosi, ma il paziente deve essere avvisato di rispettare un’astinenza sessuale almeno nei successivi 20 giorni dopo l’infiltrazione.
Per protocollo vengono proposte tre infiltrazioni a distanza di un mese una dall’altra seguite sempre da fasi di rimodellamento e da stretching dei corpi cavernosi.
Il trattamento è privato e i costi di ogni fiala di prodotto supera i 1000 euro.