TRT e Ansia: L’Ansia Diminuisce nel Tempo?
Trascrizione:
- Domanda: Per i pazienti che sperimentano ansia all’inizio della TRT, la sensazione di agitazione o ansia diminuisce dopo qualche mese?
Risposta: Questa è una domanda interessante. La risposta dipende molto dall’individuo, ma sì, l’ansia può diminuire. Tuttavia, se l’individuo ha una predisposizione all’ansia, questo potrebbe influenzare la risposta. - Anche se il testosterone non è tecnicamente uno stimolante, può comunque stimolare il sistema nervoso centrale, specialmente nei pazienti che non sono abituati al dosaggio. Quando il corpo sperimenta un aumento rapido del testosterone, come durante l’inizio della TRT o durante cicli anabolici, può verificarsi un’attivazione del sistema nervoso centrale.
- Il problema è che, per chi è predisposto all’ansia, questa attivazione può generare una risposta ansiosa. Immaginiamo due pugili: uno ha vinto sempre e l’altro ha perso ogni incontro. Entrambi sperimentano le stesse sensazioni fisiche (es. farfalle nello stomaco, respiro accelerato), ma il primo associa queste sensazioni alla vittoria e all’eccitazione, mentre il secondo le associa a fallimento e paura.
- Se una persona tende ad avere un pensiero ansioso, questo può rendere scomodi i primi mesi di trattamento. Tuttavia, ci sono rimedi che possono aiutare, come l’olio di CBD, il magnesio e il fosfatidilserina. Anche ridurre il consumo di caffeina o combinarlo con teanina può aiutare a ridurre l’ansia.
- È fondamentale effettuare esami del sangue tra le 8 e le 12 settimane dall’inizio della TRT per verificare che il dosaggio sia corretto. In alcuni casi, potrebbe essere utile iniziare con un dosaggio più basso e aumentarlo gradualmente ogni 3-4 mesi, per dare al sistema nervoso e alla psiche il tempo di adattarsi.
- In conclusione, il corpo si adatta alla TRT col tempo, se il dosaggio è appropriato. Tuttavia, chi ha già uno stato ansioso di base potrebbe sentire un peggioramento. Per affrontare l’ansia in modo completo, attività come la meditazione, le arti marziali, lo stretching e la terapia cognitivo-comportamentale possono essere d’aiuto. Parlare con un terapeuta può anche rivelarsi utile.