In una percentuale non trascurabile di pazienti con sindrome della sella vuota primaria, si osserva un innalzamento dei livelli di prolattina, spesso in forma lieve o moderata, ma clinicamente significativa.
La causa principale di questa iperprolattinemia è la trazione o la torsione del peduncolo ipofisario, che interferisce con il flusso inibitorio dopaminergico proveniente dall’ipotalamo. In condizioni normali, infatti, la dopamina esercita un freno fisiologico sulla secrezione ipofisaria di prolattina; qualsiasi alterazione strutturale che interrompa questo equilibrio può tradursi in un’aumentata secrezione di PRL.
Oltre al danno meccanico, è stato osservato anche un alterato ritmo circadiano della secrezione della prolattina: l’innalzamento notturno della pressione del liquido cerebrospinale (tipico della SV) può indurre un ipertono dopaminergico notturno, paradossalmente determinando un’attenuazione dell’aumento fisiologico notturno della PRL, con quadri oscillanti o non prevedibili.

Implicazioni cliniche
L’iperprolattinemia può presentarsi in forme paucisintomatiche o manifeste.
Tra i sintomi più comuni:
- Amenorrea, oligomenorrea, galattorrea o infertilità nella donna
- Caloposia, astenia, disfunzione erettile e riduzione della libido nell’uomo
- Disturbi dell’umore e alterazioni metaboliche in entrambi i sessi
È importante sottolineare che, sebbene il quadro ormonale non sia paragonabile a quello di un macroprolattinoma, gli effetti clinici possono essere rilevanti, soprattutto nelle donne in età fertile e nei pazienti con altri deficit ipofisari associati.
Approccio diagnostico
Il riscontro di una PRL lievemente elevata deve sempre essere correlato al quadro clinico e alla RMN ipofisaria. È importante escludere altre cause di iperprolattinemia, come farmaci, ipotiroidismo primario, stress cronico, insufficienza renale o macroprolattinemia.
Approccio terapeutico
- Nei casi sintomatici, i dopaminoagonisti (come cabergolina) rappresentano il trattamento di prima linea.
- Nei casi asintomatici e con modesto aumento della PRL, si può optare per un monitoraggio clinico e laboratoristico.
- Fondamentale il follow-up endocrinologico, per valutare l’andamento della prolattina nel tempo e l’eventuale comparsa di altri deficit ipofisari.