Stanozololo: Cos’è e Come Viene Utilizzato

Lo stanozololo, comunemente conosciuto con il nome commerciale Winstrol, è uno steroide anabolizzante che ha guadagnato popolarità soprattutto nel mondo sportivo e tra gli atleti. La sua capacità di aumentare la massa muscolare, riducendo al contempo gli effetti androgenici, lo ha reso uno dei composti più apprezzati tra chi cerca un miglioramento delle performance fisiche.

Meccanismo d’Azione e Durata nel Corpo

Uno dei principali motivi della diffusione dello stanozololo tra gli sportivi è la sua rapida eliminazione dall’organismo. Infatti, nei test anti-doping, risulta rintracciabile per circa tre settimane se assunto per via orale e per circa otto-nove settimane se somministrato tramite iniezione. Questa caratteristica lo rende interessante per gli atleti che vogliono evitare il rischio di sanzioni in seguito ai controlli.

Lo stanozololo ha una modesta attività androgena e una forte attività anabolizzante, con un rapporto A:A (attività androgena:attività anabolizzante) di circa 300:30. Queste proprietà lo rendono una scelta possibile anche per le donne, che rischiano meno di sviluppare effetti collaterali tipici degli steroidi androgeni, come l’irsutismo o altri problemi legati alla virilizzazione.

Struttura Chimica e Forme di Somministrazione

Dal punto di vista chimico, lo stanozololo è un derivato del DHT (diidrotestosterone), e si distingue per la presenza di un gruppo pirazolico sull’anello A. È anche un 17α-alchilato, una modifica che gli conferisce l’efficacia nella forma orale. Questo steroide è disponibile sia in forma orale che iniettabile. Tuttavia, è bene ricordare che l’assunzione orale comporta un significativo effetto epatotossico, pur risultando spesso più efficace nel promuovere la crescita muscolare.

Alcuni atleti scelgono di assumere la forma iniettabile per via orale, un approccio che sembra stimolare una maggiore produzione di IGF-1 da parte del fegato, potenziando ulteriormente gli effetti anabolici del farmaco.

Effetti Collaterali e Considerazioni sulla Salute

Una caratteristica importante dello stanozololo è la sua incapacità di aromatizzare, cioè di convertirsi in estrogeni. Questo significa che l’uso dello stanozololo non causa ritenzione idrica e ha un impatto meno significativo sull’asse HPTA (ipotalamo-ipofisi-testicoli) rispetto ad altri steroidi, come il testosterone. Tuttavia, alcuni studi indicano che anche piccole dosi di stanozololo – solo 10 mg al giorno per 14 giorni – possono causare una riduzione del 50% dei livelli di testosterone, LH, T3 e T4.

Un altro effetto collaterale significativo dello stanozololo è la sua epatotossicità, particolarmente accentuata nella forma orale. Anche la funzione gonadica può essere compromessa dall’uso prolungato di questo steroide, nonostante sia comunemente ritenuto meno “aggressivo” in questo senso rispetto ad altri steroidi.

Infine, va segnalato che lo stanozololo può favorire l’ipertrofia cardiaca, un fenomeno che implica la crescita del tessuto cardiaco e che potrebbe avere implicazioni negative sulla salute cardiovascolare a lungo termine.

Dosaggio e Utilizzo negli Atleti

I dosaggi di stanozololo variano notevolmente tra uomini e donne. Negli atleti maschi, le dosi possono raggiungere 100 mg al giorno per la forma iniettabile e 20-50 mg al giorno per quella orale. Le atlete femmine, invece, tendono a utilizzare dosaggi più bassi, solitamente intorno ai 25 mg ogni due giorni per la forma iniettabile e fino a 15 mg al giorno per quella orale.

Conclusioni

Lo stanozololo rimane uno degli steroidi più utilizzati tra gli atleti grazie alla sua capacità di migliorare la performance fisica senza provocare effetti collaterali androgenici marcati, come spesso accade con altri composti. Tuttavia, è essenziale essere consapevoli dei potenziali rischi per la salute, in particolare in relazione alla funzione epatica e cardiovascolare, oltre agli effetti soppressivi sui livelli di testosterone e altre funzioni endocrine. Prima di considerare l’uso di stanozololo, è fondamentale consultare un medico o uno specialista che possa fornire una valutazione professionale e basata su evidenze scientifiche.

Note sulla Chimica e Stechiometria dello Stanozololo

Lo stanozololo è un derivato del diidrotestosterone (DHT) e appartiene alla classe degli steroidi anabolizzanti-androgeni (AAS). Dal punto di vista chimico, è strutturato con un gruppo pirazolico legato all’anello steranico (anello A) dello scheletro steroideo. Questa modificazione chimica è cruciale perché conferisce allo stanozololo le sue caratteristiche uniche in termini di attività anabolizzante e androgenica.

Nelle due immagine qua sotto vi riporto la struttura del DHT e dello stanozololo dove si evidenzia facilmente l anello pirazolico sull anello A e la 17 alfa alchilazione CH3

Struttura Chimica

La formula chimica dello stanozololo è C21H32N2O. Esso è un composto steroideo caratterizzato da un nucleo a quattro anelli ciclopentanoperidrofenantrenici tipico degli steroidi, ma con l’aggiunta di un anello pirazolo in posizione A.

La struttura 17α-alchilata dello stanozololo gli permette di resistere al metabolismo epatico, rendendolo efficace anche quando somministrato per via orale. Tuttavia, questa alchilazione è responsabile della tossicità epatica del composto, specialmente con l’uso prolungato.

Stechiometria

In termini di stechiometria, possiamo analizzare come gli atomi si combinano nel composto. Lo stanozololo ha una massa molecolare di circa 328,5 g/mol, con i seguenti componenti:

  • 21 atomi di carbonio (C),
  • 32 atomi di idrogeno (H),
  • 2 atomi di azoto (N),
  • 1 atomo di ossigeno (O).

La presenza del gruppo pirazolo (che contiene due atomi di azoto) contribuisce a fornire proprietà diverse rispetto ai normali steroidi anabolizzanti, soprattutto in termini di capacità di legame con i recettori androgeni e di effetti sul metabolismo. L’aggiunta di ossigeno nell’anello steroideo modifica ulteriormente l’interazione del composto con il tessuto muscolare.

Proprietà Chimiche

Lo stanozololo è un composto lipofilo, come la maggior parte degli steroidi, il che significa che si dissolve meglio nei lipidi che nell’acqua. Questa caratteristica gli consente di attraversare facilmente le membrane cellulari per interagire con i recettori nucleari.

  • Solubilità: Lo stanozololo è poco solubile in acqua ma solubile in alcol e altri solventi organici, il che facilita la sua somministrazione in forma iniettabile o in compresse.
  • pKa: Lo stanozololo ha un valore di pKa (acidità) compreso tra 6.5 e 7, il che lo rende leggermente più acido rispetto ad altri steroidi.

Metabolismo

Lo stanozololo viene metabolizzato principalmente nel fegato e la sua eliminazione avviene attraverso le urine. Questo composto non è soggetto ad aromatizzazione, ovvero non si converte in estrogeni, il che contribuisce alla mancanza di ritenzione idrica e ginecomastia, effetti collaterali comuni di altri steroidi anabolizzanti.

Conclusioni sulla Stechiometria

La stechiometria dello stanozololo rispecchia la complessità tipica delle molecole steroidee, che devono mantenere un equilibrio tra la stabilità chimica e la capacità di legarsi efficacemente ai recettori androgeni. La struttura modificata da 17α-alchilato e l’aggiunta del gruppo pirazolo rappresentano innovazioni chimiche progettate per migliorare le proprietà anabolizzanti dello steroide, riducendo al contempo gli effetti androgenici indesiderati.

C21H32N2O

Lo stanozololo è un composto eteropentaciclico organico derivante dalla condensazione formale della frazione 3-cheto-aldeidica dell’ossimetolone con idrazina Come l’ossimetolone , è uno steroide anabolizzante sintetico. Ha sia proprietà anaboliche che androgeniche ed è stato utilizzato per trattare l’angioedema ereditario e vari disturbi vascolari. È stato anche ampiamente abusato dagli atleti professionisti. Ha un ruolo come androgeno e agente anabolizzante. È uno steroide 17beta-idrossi, un alcol terziario, uno steroide androgeno anabolizzante e un composto eteropentaciclico organico. È funzionalmente correlato a un ossimetolone .

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